Trasporti e intelligenza artificiale: come i software cambiano il lavoro nelle aziende

Fino a pochi anni fa, la gestione dei trasporti si basava soprattutto su esperienza, intuito e una buona dose di pazienza.
Oggi il contesto è cambiato radicalmente: costi operativi in aumento, mercati più instabili, normative ambientali più rigide e clienti che chiedono tempi certi e massima visibilità.

In questo scenario, l’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo chiave nella trasformazione dei software per i trasporti, rendendoli più intelligenti, predittivi e connessi.
Non si tratta solo di automatizzare processi, ma di imparare dai dati per prendere decisioni più rapide e consapevoli.

L’Italia scopre il potenziale dell’ AI nei trasporti

Una ricerca di Manhattan Associates in collaborazione con Vanson Bourne ha rivelato che il 27% delle aziende italiane del settore trasporti e logistica ha già integrato soluzioni di intelligenza artificiale nei propri sistemi di gestione dei trasporti (TMS).
Un dato che segna un primo passo concreto verso una logistica più digitale e automatizzata, anche se la strada è ancora lunga.

Secondo ISTAT (Rapporto “Imprese e ICT, anno 2024”), solo l’8,2% delle imprese italiane utilizza oggi tecnologie basate su AI.
Questo evidenzia un ritardo generale del Paese rispetto alla media europea, ma anche come il comparto dei trasporti stia diventando un laboratorio d’innovazione: una delle poche aree dove la digitalizzazione sta avanzando in modo più rapido rispetto ad altri settori produttivi.

Software più intelligenti, persone più libere

I moderni software per i trasporti stanno cambiando pelle.
Grazie all’AI, questi sistemi non si limitano più a raccogliere e ordinare dati: li interpretano e li trasformano in azioni concrete.
Possono pianificare rotte più efficienti, anticipare ritardi, ridurre viaggi a vuoto e migliorare l’utilizzo di mezzi e risorse.

Ma l’impatto più profondo è umano. Automatizzando le attività più ripetitive, l’intelligenza artificiale libera tempo e competenze da dedicare a ciò che davvero conta: la strategia, il servizio al cliente e l’innovazione.
Come evidenziato dallo studio di Manhattan Associates, la digitalizzazione del trasporto non sostituisce le persone: le potenzia, permettendo loro di lavorare con più controllo e meno pressione operativa.

Formazione e sostenibilità: due leve decisive

La tecnologia, da sola, non basta.
Il 63% delle imprese italiane del settore trasporti considera la formazione digitale fondamentale per accelerare l’adozione dell’AI (Manhattan Associates / Vanson Bourne, 2024).
Investire nelle persone è quindi il primo passo per trarre vantaggio reale dall’innovazione.

Anche la sostenibilità gioca un ruolo centrale.
L’ottimizzazione di rotte e carichi non è più solo una leva economica, ma una scelta strategica che riduce consumi, emissioni e impatto ambientale.
Oggi efficienza e sostenibilità procedono nella stessa direzione, diventando parte di un unico percorso di crescita responsabile.

Uno sguardo al futuro

Il futuro della logistica sarà sempre più guidato dai dati e dall’intelligenza artificiale.
Le aziende che sapranno integrare queste tecnologie nei propri processi non solo miglioreranno la pianificazione, ma potranno prevedere i cambiamenti e adattarsi in tempo reale alle nuove condizioni del mercato.

Nei prossimi anni, la gestione dei trasporti diventerà progressivamente più predittiva, automatizzata e collaborativa.
L’AI non sostituirà le persone, ma ne potenzierà le capacità, offrendo strumenti per analizzare, decidere e innovare più velocemente.

La competitività non si misurerà più solo in termini di flotta o volumi movimentati, ma nella capacità di trasformare i dati in decisioni e la complessità in vantaggio operativo.
Perché il vero valore del trasporto del futuro non sarà nella quantità di mezzi, ma nella qualità delle scelte.